Ma è proprio vero che il maggior uso dei dispositivi elettronici porta ad una crescita delle competenze digitali? Perché si passa sempre più tempo in Rete? Quali sono gli elementi che scatenano la cosiddetta dipendenza digitale? Cosa spinge il 70 per cento dei minorenni ad avere profili sui social basati su dati anagrafici falsi? Tante le domande che sabato 21 maggio si sono rincorse a Maddaloni (Caserta) nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Nino Cortese, dove Roberto Alborghetti ha parlato del suo nuovo libro “(De)generazione digitale”, Funtasy Editrice.
Invitato dalla Dirigente prof. sa Daniela Tagliafierro, l’autore ha dialogato con gli studenti delle classi seconde, parlando di temi e problematiche che hanno suscitato grande attenzione. L’incontro è stato coordinato dalla prof.sa Maria De Lucia che ha rilevato come il comportamento digitale abbia dirette ed immediate conseguenze nei comportamenti personali e negli apprendimenti. Alborghetti ha concluso sottolineando come la sfida del presente e del futuro sarà sempre più giocata sulla capacità di gestire al meglio il tempo dedicato al consumo tecnologico. Solo così si avrà, forse, una “generazione digitale” senza il “de”” del titolo del libro.