“Ciak si girano video!” è il titolo dell’innovativo Progetto PNRR, ideato da Funtasy Editrice, adottato dall’Istituto Omnicomprensivo Sergio Marchionne di Amatrice (Rieti) per promuovere l’educazione ai media audiovisivi. Prende il via lunedì 7 ottobre 2024 e coinvolge varie classi dell’Istituto guidato dalla DS dott.ssa Annamaria Renzi; vicaria prof.ssa Danila Pirri. L’iniziativa è coordinata da Roberto Alborghetti, Paolo Sandini e Paola Federici. Agli studenti verrà consegnato il testo “Ci diamo una testata / Come fare comunicazione a scuola”, dove sono presenti notizie e contenuti che aiutano i giovani ad orientarsi anche negli aspetti legali della gestione delle immagini (dal copyright all’uso di materiale sonoro).

Tramite l’esperienza del laboratorio – fa presente Roberto Alborghetti – lo studente sarà guidato lungo un percorso che, partendo dall’individuazione del soggetto e del tema, proseguirà nella realizzazione delle riprese video, nella scelta dei luoghi, nell’attenzione all’ambiente, nella ricerca e nella selezione delle immagini e dei suoni, nell’editing. Verrà quindi favorito un apprendimento di modalità tecniche che permetteranno di progettare, inventare e creare un prodotto audiovisivo che poi potrà trovare diffusione attraverso la rete e i canali di comunicazione della scuola e del territorio.

DAL PROGETTO “CIAK SI GIRANO VIDEO!”

Le linee guida collegate al Decreto Ministeriale per il contrasto alla dispersione scolastica e al PNRR sollecitano ed incentivano la promozione di esperienze “tramite un approccio globale e integrato che valorizzi la motivazione e i talenti di ogni discente”, sottolineando come tali “esperienze di apprendimento” si debbano caratterizzare “per essere attive, partecipative, personalizzate e flessibili e per adattarsi ai bisogni formativi di ciascuno studente”.

L’organizzazione del laboratorio sui media audiovisivi – comprenden do un orizzonte ampio di strumenti collegati all’immagine, alla parola e alle abilità creative – risponde in modo particolarmente coinvolgente agli obiettivi indicati. Fa riferimento in modo esplicito alle stesse azioni che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha sostenuto e sostiene per la promozione della didattica del linguaggio video-cinematografico e audiovisivo in classe. In tali percorsi, studenti e docenti hanno l’opportunità di acquisire stru- menti e competenze per l’analisi e la conoscenza della grammatica delle immagini ed essere così consapevoli della loro importanza e della loro potenzialità in quella che è definita “l’era delle immagini”.

Come noto, con la Legge 107 del 2015, i linguaggi audiovisivi (cinema, video, documentari, cortometraggi, medio metraggi, fotografia e prodotti audio) sono entrati a pieno titolo nel Piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado. Il Laboratorio “Ciak, si girano video” si pone dunque l’obiettivo di potenziare e sviluppare le competenze nel mondo dell’audiovisivo, offrendo la possibilità concreta di creare prodotti didattici per la diffusione delle immagini e dei suoni, nonché promuovere l’alfabetizzazione all’arte, alle espressioni e alle realtà dei media che creano immagini.

Le più recenti indagini e ricerche – come peraltro evidenziato nel libro “(De)generazione digitale” (di Roberto Alborghetti, Funtasy Editrice) – rilevano che una delle conseguenze della rivoluzione digitale è il calo drastico della capacità di attenzione e di concentrazione della cosiddetta “Generazione Z”. Alcuni studi segnalano che è calcolato in 10-12 minuti il tempo medio di capacità di attenzione di uno studente delle scuole primarie e secondarie. Il mezzo video-cinematografico, nella sua articolazione scandita da una successione di immagini, allineate nella logica della selezione e del montaggio, è un elemento in grado di avvicinare i ragazzi ad esperienze di percezione che pongono le immagini, o parti di immagini, ad essere scansionate, legate e collegate al racconto nel suo insieme e in una continuità temporale.

Tutto ciò costituisce una sorta di esercizio mentale che favorisce, nei ragazzi, stati emotivi, percettivi e cognitivi che alimentano quell’attenzione che è soprattutto connessione con la realtà. Possedere ed esprimere conoscenze nel campo dei media audiovisivi vuol dire oggi – nella generale pressione dei social, vissuti spesso dai nostri ragazzi in modo passivo e frustrante – avere l’abilità di comprendere le dinamiche dell’universo delle immagini nel quale siamo immersi o, spesso, dispersi.

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