Che cos’è il doomscrolling? E il clickbaiting? Che cosa accade con lo zoombombing? Quale è il grado delle competenze digitali dei giovani? Perché non c’è la percezione del troppo tempo trascorso nelle connessioni? Quali sono i rischi della dipendenza digitale? Davvero la Rete, come ha purtroppo ammesso il suo padre fondatore, è ormai irrimediabilmente divenuta un fenomeno che provoca “disumanità”? Queste, e tante altre domande ancora, si sono intrecciate, mercoledi scorso, 7 dicembre, a Maddaloni (Caserta) nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Nino Cortese”, dove Roberto Alborghetti ha parlato del suo nuovo libro “(De)generazione digitale”, Funtasy Editrice, messo a disposizione degli studenti da parte del Liceo.
In una intensa giornata, in distinti incontri che hanno coinvolto oltre duecento studenti delle classi seconde, l’autore ha dialogato con gli allievi su temi, problematiche ed aspetti che coinvolgono profondamente la vita delle cosiddette “generazioni connesse”, partendo proprio dall’urgenza di comprendere il lessico della comunicazione della rete. Gli incontri – voluti dalla Dirigente prof.ssa Daniela Tagliafierro – sono stati coordinati dalla prof.ssa Maria De Lucia (docente referente per la legalità) e dalla prof.ssa Annarita Correra (referente per l’inclusione) che hanno rilevato come il comportamento e le scelte digitali abbiano immediate conseguenze e ripercussioni nella vita quotidiana e nell’apprendimento. Anche per questo il Liceo “Cortese”, come anticipato dalla docente Annalisa Bottone, sarà sempre più attivo sui temi della prevenzione del cyber bullismo.
L’iniziativa ha coinvolto anche i genitori degli alunni, chiamati ad un incontro pomeridiano nel quale sono stati sottolineati il ruolo e il dovere di affiancamento che madri e padri hanno nei confronti del cammino digitale dei propri figli. Roberto Alborghetti, proponendo i contenuti del libro “(De)generazione digitale”, ha voluto rilevare come la sfida del presente e del futuro sarà sempre più giocata sulla capacità di ognuno di gestire al meglio il tempo dedicato al consumo tecnologico.
A fronte di una strategia globale che ci vuole connessi “sempre, dovunque e su ogni dispositivo”, la società e la scuola – per evitare rischi e fenomeni di dipendenze e di inciviltà digitale, di cui la cronaca quotidiana abbonda – dovranno sempre più attrezzarsi con gli strumenti della conoscenza e della formazione.