“Chiudiamo il cerchio” è il titolo della novità natalizia di Funtasy Editrice. E’ un libro particolare e speciale, scritto da una docente, Sabrina Linsalata, che insegna Lingua Francese presso la Scuola Secondaria di 1° “Alighieri-Tanzi” di Mola di Bari (BA). E’ la storia di una vicenda personale e famigliare. Dunque, un libro che ci riguarda e ci tocca tutti, indistintamente. Il libro – che sarà presentato ufficialmente a Mola di Bari in una serata-evento il prossimo 20 gennaio 2023 (i dettagli nelle prossime settimane) – porta la prefazione di Roberto Alborghetti, giornalista e scrittore; grafica di Emilia Penati, Pagine 112, Euro 13,90. Qui di seguito proponiamo alcuni passaggi della presentazione; per informazioni sulla pubblicazione: info@funtasyeditrice.it
“Chiudiamo il cerchio” è l’opera prima di Sabrina Linsalata. È una vicenda vera. Scritta ed intinta (anche dolorosamente) nei sentimenti e negli stati d’animo di una madre che si narra e si confida con Paola, la figlia, messa al mondo in Colombia, scaraventata nel destino torbido della famiglia biologica, abbandonata nelle difficoltà di giornate dure e strazianti e poi, appunto, ri-nata tra le braccia di una nuova famiglia, in Italia. Un itinerario accidentato e per niente agevole, reso ancor più scivoloso e sconnesso dai tentacoli di un sistema – quello delle adozioni – che ai più non appare come il riconoscimento pieno del diritto fondamentale di ogni bimbo di avere una famiglia.
Infatti, da una parte ci sono i principi (inderogabili ed inviolabili) della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (1989), che di fatto ribadisce quanto enunciato nel 1959 nella Dichiarazione dei diritti del bambino, al quale sono riconosciuti i diritti di ogni essere umano, senza distinzione di “razza” (termine politicamente scorretto, ma impiegato nel documento soltanto per sottolineare l’urgenza di superare ogni discorso razziale e razzistico), di colore, di sesso, di lingua, di religione, di condizione economica e così via. Sull’altro versante ci sono i freni ed i lacci, spesso demotivanti, di una burocrazia fredda e distante che sovente gioca a mettere in discussione i diritti, anche di una paternità e di una maternità.
Giustamente l’autrice di “Chiudiamo il cerchio” va alle radici della questione: “Ancora oggi crediamo fermamente che non ci sia un brevetto, una patente per diventare genitori; pertanto, nessun giudice dovrebbe poter valutare se un uomo o una donna possiede questa potenzialità. L’essere genitori è un percorso pieno di sbagli, di perplessità, di illuminazioni, intuizioni e delusioni. Un percorso lungo, impegnativo che può essere forse giudicato in itinere, non da un ente esterno o un’autorità preposta, ma solo dalla personale gradevolezza che figlio e genitore vivono durante la loro relazione”.
(…) Sabrina Linsalata, in questo libro ci presenta una storia-verità che – entrando nel dedalo dei percorsi adottivi – è testimonianza di come la persona, direbbe Martin Heidegger, è “l’unico ente in grado di prendersi cura dell’essere”. “Chiudiamo il cerchio” è sostanzialmente un saggio – ben strutturato ed articolato – sulla capacità di “prendersi cura”, nel suo senso più vero e profondo. Il che non vuol dire “legare” o “addomesticare” qualcuno nei nostri termini. Lo scrittore Saint-Exupery, ne “Il Piccolo Principe”, spiega che l’addomesticamento non è altro che la creazione di “legami di dipendenza”, fino a far nascere in ciò che si è addomesticato il bisogno di qualcuno, come “oggetto” unico ed esclusivo per se stessi. Ma l’essere umano non è una volpe o – appunto – un animale “domestico”. Dalla prefazione di Roberto Alborghetti
IL LIBRO E’ DISPONIBILE NELLO STORE DI FUNTASY EDITRICE; CLICCA E ORDINA:
Vorrei sapere il luogo della presentazione
Venerdì 20 Gennaio, Castello Angioino, Mola di Bari, ore 18.
Bellissimo e toccante , si legge tutto d’un fiato. Narrativa fluente. Un tema importante trattato con delicatezza, profondità e dolcezza . Consigliato vivamente