Annunziata Marciano, autrice e Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Pollione” di Formia (LT), per ricordare il centenario della Prima Guerra Mondiale, ha raccolto in un libro, edito da Funta sy Editrice, alcune delle pagine più significative del Corriere dei Piccoli, la cui scelta è stata ispirata dal voler capire come si parlasse ai bambini di un tema ancora oggi profondamente drammatico, che purtroppo coinvolge al di là dello scorrere del tempo: la guerra.
Conservare, trasmettere, fermare la memoria storica assume una fondamentale funzione educativa, sociale e morale. Si è trattato di recuperare il passato per vivere il presente, anche se spesso è la veste mitica, leggendaria, metaforica ad elaborare i vissuti reali e, comunque, ad arricchire un patrimonio che non è solo letterario e storico. La parola “storia” richiama il ricordare, il vedere, il conoscere, e la dimensione narrativa supporta l’interpretazione dell’uomo e del mondo permettendo di attribuire significati a realtà ed eventi. Il bambino di oggi prova a “guardarsi indietro” nel tempo e comprende anche che sono troppe le cose da conoscere; pensare a cosa possa essere accaduto tanti anni fa sembra dover appartenere più alla fantasia che alla realtà; ma la guerra che oggi leggiamo nelle pagine del Corriere dei Piccoli è memoria più che vicina. I bambini del Corriere dei Piccoli ascoltano, vedono, vivono insieme agli eroi che combattono.
È così che si incontrano vicende drammatiche, ma anche che sollecitano il sorriso e, sempre, il piacere di leggere, trascinando il lettore nella Storia e nelle storie. È così che, nella drammaticità dell’evento, nel sacrificio, nell’atto eroico, può affiorare addirittura la gaiezza, o la magia, o l’ironia. Grazie alla ricchezza espressiva, alla raffinatezza del linguaggio, alla profondità dei contenuti, alla semplicità del narrare, la lettura è sempre interessante e accattivante, raggiungendo livelli artistici molto elevati, permettendo di leggere al di là di parole e immagini, disseminando commozione, grazie alla efficacia e sapiente potenzialità comunicativa ed espressiva. La semplicità e l’intensità dei racconti e delle poesie consentono di cogliere i significati più profondi, di trasportarli nel presente, di non isolare i contenuti e gli eventi al proprio tempo storico, considerando che i ragazzi di oggi si rapportano con estrema superficialità e indifferenza ai problemi della guerra, della povertà, della fame, della solitudine, perdendo di vista i valori essenziali che invece erano vivi nell’infanzia di quel tempo.
Sarà avvincente rileggere come Pippetto e i suoi amici giochino a “organizzare” la guerra pur non essendo certo “un ragazzo senza cervello da non sapere che la guerra è una brutta brutta cosa, e senza cuore da essere contento che si sia scatenata sul mondo” e come la tristezza profonda affiori davanti ai poveri, grandi e piccini, costretti ad affrontare le reali brutture della guerra. Così le vicende dello sfortunato Tutù N… “senza famiglia e senza casa” che riesce a diventare eroe, uno degli “eroi immortali” come il papà della piccola Anna Maria, caduto in guerra. I bambini sono sollecitati a maturare una consapevolezza adulta della guerra, che li spinge ad essere operosi e ad impiegare le loro “manine” nel lavoro “per la vittoria”, e addirittura a rinunciare con fierezza ai giochi, come accade alla bambola che la “piccola profuga” preferisce distruggere pur di non farla cadere nelle mani degli “austriaci”! “Viva l’Italia”, in tutti i racconti, sostiene e rafforza il patriottismo nella formazione dei bambini e la Storia si fa addirittura bambina: è la sorte di “Fiume”, un racconto da leggere tutto d’un fiato.
La personificazione degli animali è altro aspetto essenziale e l’espressione di sentimenti ed emozioni riesce a coinvolgere ancora di più il piccolo lettore che vive il suo rapporto con gli animali in modo diverso rispetto agli adulti. Non mancano gli esempi del coraggio che spinge all’azione; è così che il passerotto indifeso affronta l’aereo, quel potente strumento di guerra che riesce a generare solo paura negli altri uccelli, i quali non osano contrastarlo. La grandezza del mostruoso apparecchio non impedisce all’uccellino di aggrapparsi alle sue ali, pur con il “cuoricino che gli batteva forte forte”. In tutti i racconti il patriottismo è valore dominante, come nel caso del cane Fricò, aggiunto al forte senso di giustizia, come per la cagnetta Fifì.
L’antologia che raccoglie anche poesie è corredata da meravigliose illustrazioni. Le storie collegano pace e guerra, rispetto e sofferenza, paure e speranze; propongono argomenti difficili da narrare, di impatto emotivo, di grande intensità, di tenerezza, dove si intrecciano eroismo e civiltà, che fanno conoscere la Storia, non con mero intento didascalico ma per stimolare la curiosità, suscitare domande, aprire le menti a tempi e luoghi dove i sacrifici dell’uomo hanno scritto il futuro di un popolo, di una nazione; dove grandi imprese ci guidano a comprendere eventi inimmaginabili di cui sono stati protagonisti i nonni e bisnonni; dove la solidarietà, la speranza e un nuovo migliore futuro sono state generate proprio dalla sopraffazione, dalla violenza, dalla tristezza della guerra.