L’osservazione del territorio e del proprio ambiente di vita è una delle principali modalità didattiche con cui si è svolta l’esperienza “In gioco con le parole / Linguaggi, alfabeti, scrittura cre-attiva” che ha coinvolto – per i Progetti Pnrr di Funtasy Editrice – le Classi Terze della Secondaria di primo grado dell’IC Fragnito di San Giorgio La Molara, nel Sannio beneventano. La località – per la storia, per gli elementi paesaggistici e per la cultura – offre del resto grandi spunti. Il centro abitato è situato in splendida posizione sulla vetta di un colle, e domina l’alta Valle scavata dal Miscano. Il primo insediamento risale al periodo romano. Luogo ideale per sfuggire alle incursioni barbariche, l’attuale paese ha origine nel periodo altomedievale con il nome di Castrum Sancti Georgii de Molinaria, probabilmente perché era alle dipendenze della vicina Molinara, denominazione che fa riferimento all’attività delle macine, segno di quella chiara vocazione agricola che ancora oggi interessa l’esteso territorio comunale.

Come ricostruito dagli studenti delle Classi Terze della Secondaria di Primo grado, la località fu autonoma fino al Cinquecento e si sviluppò notevolmente divenendo feudo di importanti famiglie aristocratiche.

Tra le bellezze artistiche e architettoniche da segnalare il castello di Pietramaggiore (XII secolo), di cui rimangono pochi ruderi. E poi il castello Iazeolla, risalente al XV secolo e ampliato nel corso del tempo: è un’imponente struttura composta da una parte fortificata, a oriente, e dal palazzo signorile, aggiunto prima della fine del Seicento. Nella parte alta del centro storico si trova l’ex Convento dei Domenicani. Nelle vicinanze, davanti al Municipio, un belvedere consente di abbracciare una vista panoramica mozzafiato. Immancabile una visita al Lago di Mignatta , specchio d’acqua semi artificiale situato sulle colline del Fortore, dove è in attività il parco eolico.

Guidati da Roberto Alborghetti, gli studenti, nella scrittura dei testi, hanno voluto ricordare anche l’artista sangiorgese Nicola Ciletti, le cui opere documentano scene della vita agricola di queste rigogliose aree. Non è mancata l’attenzione alle tipicità gastronomiche, come i piatti legati allapregiata carne Marchigiana, una delle tre razze bovine storiche, con la Chianina e la Romagnola. Spazio anche al gustoso licco, alle pampanelle con i broccoli, alla pecora al caudarone, al ciambotto. Un’esperienza didattica, sensoriale ed emotiva che , per gli studenti di San Giorgio, si è tradotta in un’opportunità di conoscenza e ricerca.

Un “grazie”, per il sostegno e la collaborazione costante, alla docente prof.ssa Filomena Palazzi e, per il coordinamento e l’organizzazione, alla DS Elisanna Pezzuto e alla vicaria Paola Capozzi.

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