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Quante ore passi in media ogni giorno sulla rete? Il 48% ne passa almeno 2, il 25% fino a 3 ore, mentre il 17% naviga in rete per 4 ore quotidiane. Il 28 % accusa soprattutto mal di testa dopo essere stato per troppo tempo davanti alla play station o sui cellulari. E il 25 % manifesta bruciore agli occhi e il 20% disturbi al collo e alla schiena. Sono, questi, alcuni dei risultati del sondaggio effettuato tra circa 1.000 alunni delle Classi Quinte delle Scuole Primarie di 11 Istituti Comprensivi di Lecco nell’ambito dell’iniziativa “Stare bene nella Rete” promossa in Provincia di Lecco da SPS, Scuole che promuovono Salute, in collaborazione con Funtasy Editrice.
Gli incontri – condotti dal giornalista Roberto Alborghetti (autore di testi sull’educazione digitale) e coordinati dal prof. Massimiliano Craia, DS dell’IC di Mandello del Lario e coordinatore di SPS Lecco – erano incentrati sul tema del benessere digitale. Come detto, circa 1.000 gli alunni partecipanti ai quali – prima degli incontri – è stato proposto di rispondere in modo anonimo ad un questionario. I dati – ora disponibili e resi pubblici nella circostanza del Safer Internet Day 2025 (11 Febbraio) – tracciano una sorta di profilo dello scolaro di nove-dieci anni che naviga nel mare magnum (e spesso infido) di Internet soprattutto con il cellulare (29%), con la smart TV (27%) e il tablet (21%), poco con il pc (10%), mentre il 3% usa già lo smartwatch.
Alunni ed alunne coinvolti nell’iniziativa hanno affermato di avere avuto tra le mani il proprio smartphone a 10 anni (53%); il 27% a 9 anni compiuti e il 14 % prima dei 7 anni di età. Il 54% degli intervistati dice di “essere iscritto” a YouTube, il 18 % a TikTok, il 2% a Instagram e il 22% ad altre piattaforme, presumibilmente videogiochi. Dati, questi, che si pongono in antitesi sul fatto che, per accedere ai social e ai servizi online, occorre avere almeno 13 anni di età: informazione di cui il 93% degli intervistati dice di essere al corrente riconoscendo così di disattendere il requisito minimo di età per l’accesso.
Tra i fenomeni della rete più preoccupanti, i 1.000 alunni indicano soprattutto le truffe (18%), i contatti con sconosciuti (18%), il furto di dati sensibili (16%) e il cyberbullismo (16%), il dark web (9%). Il 51% reputa di avere una buona conoscenza della rete e della tecnologia, per il 26% è invece ottima. Ma, attenzione, soltanto il 31% legge le “avvertenze” nell’iniziare un nuovo videogioco; il 12% non lo fa mai, il 50% solo “qualche volta”, mentre al 7% la cosa non interessa per niente. Insomma, numeri che possono suggerire riflessioni alle famiglie, ai docenti e a quanti si occupano di formazione.
I dati del sondaggio sono stati elaborati da Paolo Sandini (Funtasy Editrice) con la collaborazione di Fabio Di Nallo, studente tirocinante del CFP, Indirizzo Informatico, “Don Di Liegro”, Monterotondo (Roma)
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* L’obiettivo del Safer Internet Day, nella giornata di martedì 11 Febbraio 2025, è quello di far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo sicuro.